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lunedì 15 febbraio 2021

Geologia: La Folgorite

Serie di fulmini che colpiscono il terreno
La folgorite (dal latino Fulgur = folgore) è un ammasso vetroso, di forma tubulare e vuoto al suo interno, creato dall'energia rilasciata da un fulmine o da un'analoga scarica elettrica su un terreno sabbioso ricco di quarzo. Il calore sviluppato dalla scarica elettrica fonde la sabbia silicea contenente quarzo e dando origine alla folgorite. La massa vetrosa risultante chiamata Lechatelierite, è di tipo amorfo e in genere classificata come mineraloide. La Lechatelierite può formarsi più raramente anche in seguito ad altri eventi come l'impatto di meteore o esplosioni vulcaniche, in cui le temperature sviluppate sono sufficientemente alte da fondere la silice.
Una folgorite ha un diametro tipico che può variare da qualche millimetro a pochi centimetri ed una lunghezza che va da qualche centimetro ad alcuni metri. Il colore generalmente grigiastro tipico della folgorite è dovuto alle numerose impurità presenti nella sabbia e che restano inglobate all'interno del vetro.

Una folgorite viene anche chiamata fulmine pietrificato, in quanto appare come l'impronta del fulmine sul terreno.
Dato che il fulmine sviluppa un'elevatissima temperatura, altera profondamente lo stato molecolare dando origine alla formazione dei minerali in seguito ad un riassetto delle molecole costituenti il minerale colpito. La sabbia contenente quarzo (SiO2) subisce facilmente questa alterazione.
Occasionalmente una folgorite può formare uno strato vetrificato sulla superficie di una roccia a base di quarzo. In questo caso viene anche chiamata folgorite esogenica.
Folgorite che ricorda la forma del fulmine
Il ritrovamento di folgoriti è un evento estremamente raro, in quanto si tratta di oggetti estremamente fragili e quindi scarsamente conservabili in natura. Una delle più grandi è stata ritrovata a South Amboy, nello stato del New Jersey negli USA. Era lunga poco più di 270 cm e con un diametro di 7,6 cm nella parte verso la superficie del terreno; la punta poi si assottigliava fino a 5 mm nel punto più profondo. Come spesso accade data la natura fragile delle folgoriti, gli studiosi non furono in grado di estrarla intera e il frammento più grande recuperato è lungo appena 15,2 cm. Ritrovamenti frequenti si hanno sul Monte Thielsen, nell'Oregon, che a causa della frequenza dei fulmini che lo colpiscono viene chiamato il parafulmine della Catena delle Cascate, parte della grande catena montuosa che percorre la parte ovest degli Stati Uniti. Qui le folgoriti assumono l'aspetto di uno strato vetroso bruno-verdastro sulla superficie delle rocce. Altri ritrovamenti ci sono stati sulle sponde dei Grandi Laghi americani. La più grande folgorite conosciuta e conservata si trova al Museo di Storia Naturale Peabody presso l'Università Yale: proviene dalle sponde del lago Congammond nel Connecticut ed è lunga 4 metri. Una folgorite che in complesso è lunga 3 metri è esposta al Museo di Storia Naturale di Londra; è tuttavia conservata in spezzoni lunghi 50 cm.