La
Maiolica è una formazione geologica diffusa in tutta l'Italia, dalle Alpi meridionali alla Sicilia, depostasi dal tardo Giurassico (Titoniano) fino a gran parte del Cretaceo Inferiore (Aptiano inferiore). La formazione è nota anche con altre denominazioni locali (considerate sinonimi):
- Biancone in Veneto
- Calcare Rupestre in Toscana
- Lattimusa in Sicilia
Maiolica è il termine tradizionale, nella terminologia dei cavatori, con il quale questo tipo di roccia era noto in Lombardia, ed è stata la prima denominazione di questa unità formalizzata nella letteratura geologica italiana, da Antonio Stoppani (1857).
La litologia dominante è costituita da calcari di colore bianco in varie sfumature, marroncino, talora verdastri, e a grana finissima (micrite) composta dai frammenti dei gusci calcarei di Nannoplancton, con selce in noduli e liste, di colore variabile da rosato, grigio o nero. Nella parte superiore della formazione, di età cretacica (dal Berriasiano superiore al Barremiano), si sviluppano frequentemente livelli argillosi neri (
black shales), che indicano l'instaurazione di eventi anossici ricorrenti. Localmente (ad esempio nei dintorni di Canzo, in Lombardia), in corrispondenza dei margini dei paleo-alti strutturali, nella formazione si intercalano strati calcarenitici e calciruditici, che talora contengono elementi rimaneggiati di formazioni più antiche (calcari ad
Aptici e radiolariti di colore rosso). Questi episodi deposizionali documentano frane sottomarine determinate da attività sismica in conseguenza dell'attività di faglie sin-sedimentarie. Lo spessore della Maiolica è molto variabile, da pochi metri in situazioni strutturali di paleo-alto a 300/400 m in contesti di bacino.
L'ambiente di sedimentazione è pelagico, al di sotto del livello di base dell'azione delle onde di tempesta (probabilmente quindi con profondità superiori ai 200 m). La formazione in esame corrisponde ad un momento particolare della sedimentazione entro il dominio oceanico della Tetide (Neo-Tetide), caratterizzato dalla deposizione di fanghi calcarei composti essenzialmente di resti di organismi unicellulari planctonici (
Coccolitofore e
Calpionelle). Questo tipo di sedimentazione suggerisce condizioni ambientali eutrofiche, con un grande sviluppo di fitoplancton calcareo (Nannoplancton).
Il contenuto fossilifero varia in funzione del contesto deposizionale: nella Maiolica di alto strutturale possiamo avere una fauna piuttosto ricca comprendente Ammoniti, Brachiopodi, Echinidi, Gasteropodi, molto rari o assenti nella Maiolica bacinale (nella quale si rinvengono soprattutto
Aptici). Entro la parte superiore della formazione è presente un livello di argilliti nere, spesse da pochi decimetri a circa 0.5 metri, molto ricche di materia organica, noto nella letteratura geologica come Livello Faraoni. Questo livello ha fornito una ricca fauna ad Ammoniti databile all'Hauteriviano superiore.
Oltre che in Italia, formazioni geologiche simili per litologia e contenuto paleontologico (calcari micritici bianchi o rosati con selce, con Calpionellidi e Coccoliti) sono presenti dalla Spagna (Cordigliera Betica), alle catene dinarica e carpatica (Serbia e Bulgaria), alla Grecia (Catena del Pindos), alla Turchia (Anatolia). La diffusione di questo tipo di facies segue di fatto l'estensione della
Cintura Alpina, ovvero la fascia orogenetica che costituisce la "linea di sutura" dell'antico dominio oceanico della Tetide. La deposizione della Maiolica e delle facies analoghe è successiva alla principale fase tettonica distensiva che, dal tardo Triassico al Giurassico segna l'apertura e l'espansione di questo oceano, orientato prevalentemente in senso est-ovest tra i blocchi continentali di Laurasia a nord e Gondwana a sud, e ha dato luogo alla scomposizione in alti strutturali e fosse del margine continentale gondwaniano (di cui faceva parte l'Italia). La sedimentazione pelagica tipo Maiolica è influenzata da una tettonica sin-sedimentaria significativa solo nelle prime fasi, e tende a "livellare" la paleogeografia preesistente, segnando il passaggio da un contesto tettonico distensivo ad un contesto di relativa quiescenza tettonica (fase
post-rift), che prelude alle fasi compressive alpine successive. La chiusura progressiva della "Tetide alpina" nel corso del Cretaceo superiore e del Terziario ha infatti dato luogo all'elevazione della catena alpina e delle catene collegate lungo il margine settentrionale e orientale dell'attuale Mediterraneo, portando in affioramento gran parte degli antichi sedimenti marini mesozoici
.
In Italia, le facies tipo Maiolica passano più o meno rapidamente tra il Barremiano e l'Aptiano a facies marnoso-argillose scure, ricche di materia organica (
Marna di Bruntino,
Scaglia,
Marne a Fucoidi), che indicano il passaggio da sedimentazione pelagica a emipelagica, cioè con una quota consistente (oltre 30%) di sedimento fine terrigeno di origine continentale, in condizioni parzialmente anossiche.
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