Geologia e Scienze Naturali, semplici definizioni e qualche curiosità
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giovedì 23 novembre 2017
Phlegraean Fields - Campi Flegrei - Contiene Video
I Campi Flegrei sono una vasta area di di natura vulcanica situata a nord-ovest della città di Napoli; la parola "flegrei" deriva dal greco flègo
che significa "brucio", "ardo". Nella zona sono tuttora riconoscibili
almeno ventiquattro tra crateri ed edifici vulcanici, alcuni dei quali
presentano manifestazioni gassose effusive (area della Solfatara) o idrotermali (ad Agnano, Pozzuoli, Lucrino), nonché sono causa del fenomeno del bradisismo
(molto riconoscibile per la sua entità nel passato nel cosiddetto
tempio di Serapide a Pozzuoli). Geologicamente l'area dei campi flegrei è
una grande caldera
in stato di quiescenza con un diametro di 12–15 km nella parte
principale, dove si trovano numerosi crateri, piccoli edifici vulcanici e
zone soggette ad un vulcanismo di tipo secondario (fumarole, sorgenti
termali, bradisismo...). In tutta la zona sono visibili importanti
depositi di origine vulcanica come il Tufo Grigio Campano (o Ignimbrite
Campana) o il Tufo giallo. Nella zona sono presenti dei laghi di origine
vulcanica (Lago d'Averno, Lago Fusaro, Lago di Lucrino e Lago Miseno).
Nel 2003, in attuazione della Legge Regionale della Campania n. 33 del 1.9.1993, è stato istituito il Parco Regionale dei Campi Flegrei. I Campi Flegrei costituiscono un'area ad alto rischio e sono monitorati dall'Osservatorio Vesuviano sia con campagne periodiche che con monitoraggi continui. Zone di importante valore biologico e naturale sono: il Capo Miseno, il Parco sommerso di Baia e il Cratere degli Astroni.
The Phlegraean Fields, also known as Campi Flegrei, (from Greek φλέγος, burning), is a large 13 kilometres (8.1 mi) wide caldera situated to the west of Naples, Italy. It was declared a regional park in 2003. Lying mostly underwater, the area comprises 24 craters and volcanic edifices. Hydrothermal activity can be observed at Lucrino, Agnano and the town of Pozzuoli. There are also effusive gaseous manifestations in the Solfatara crater, which is known as the mythological home of the Roman god of fire, Vulcan. The area also features bradyseismic phenomena, which are most evident at the Macellum of Pozzuoli which in the 18th century was mis-identified as a Temple of Serapis, as geologists puzzled over bands of boreholes (Gastrochaenolites) left by marine Lithophaga molluscs on three standing marble columns, showing that the level of the site in relation to sea level had varied. This area is monitored by the Vesuvius Observatory.