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domenica 4 marzo 2018

Cratone

Cratoni con indicata l'età di formazione
I cratoni (dal greco kràtos - robusto, rigido) sono le parti più rigide, antiche e stabili della crosta continentale. Un cratone rappresenta un'ampia area geologica che per centinaia di milioni di anni non ha subito grandi modificazioni geologiche (sconvolgimenti tettonici, ripiegamenti,...) e che è sopravvissuta alla "fusione" e separazione di continenti e supercontinenti per almeno 500 milioni di anni. I cratoni, rigidi e stabili, si contrappongono agli "orogeni", instabili e deformabili, dove si originano le catene montuose. I cratoni si trovano generalmente all'interno dei continenti e sono composti da una crosta di rocce ignee sialiche come il granito, collegata ad una sezione del mantello superiore. La litosfera nelle aree cratoniche può estendersi fino a profondità da 150 a 320 km di profondità.

In ogni cratone lo scudo è l'area di affioramento del basamento cristallino, mentre il tavolato o piattaforma, è la parte dove al basamento sono sovrapposte rocce sedimentarie più recenti. Nella letteratura geologica il termine cratone è a volte usato, in maniera un po' ambigua, come sinonimo di scudo.
I cratoni sono suddivisi geograficamente in province, ognuna delle quale è definita come Arcona, Protona, Tectona in relazione all'età geologica:
  • Arcona: parte di rocce risalenti all'Archeano, più di 2,5 miliardi di anni fa.
  • Protona: parte di rocce formatesi tra l'inizio e la metà del Proterozoico, più di 1,6 miliardi di anni fa.
  • Tetcona: parte di rocce risalente all'ultima parte del Proterozoico, tra 1,6 miliardi e 800 milioni di anni fa.
I Cratoni più antichi rivestono grande interesse per le compagnie minerarie, in quanto vi si possono trovare preziosi depositi di minerali e diamanti.