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mercoledì 27 marzo 2019

Skeleton Coast of Namibia

Parco nazionale della Skeleton Coast - Skeleton Coast National Park
Skeleton Coast (letteralmente "costa degli scheletri") è il nome di una parte della costa atlantica della Namibia settentrionale. In senso proprio, il nome si riferisce al tratto di costa compreso fra le foci dei fiumi Cunene e Swakop; in alcuni casi, tuttavia, lo si usa in senso più generico per indicare la parte costiera del deserto del Namib fino al fiume Orange. Il tratto di costa più settentrionale, fra il Cunene e il fiume Ugab, è incluso nell'area naturale protetta dello Skeleton Coast National Park, fondato nel 1971. Il tratto di 200km che va da Swakopmund al fiume Ugab, denominato National West Coast Recreation Area, è rinomato per la pesca sportiva, che attrae appassionati anche dallo Zimbabwe e dal Sudafrica.
 

La costa è quasi ovunque piatta e sabbiosa, solo raramente rocciosa. Nella parte meridionale predominano le spiagge sassose, mentre a nord le dune di sabbia arrivano ad affacciarsi sull'oceano.

Il clima è estremamente arido, con scarsissime precipitazioni. L'umidità viene però portata nell'entroterra del fenomeno delle nebbie costiere: la corrente fredda del Benguela che lambisce la costa, infatti, è di circa 8° più fredda delle acque continentali, e il contatto fra le rispettive masse d'aria provoca il condensarsi di nebbie costiere per quasi tutto l'anno. Poiché il fenomeno è più intenso durante le ore notturne, le nebbie mattutine arrivano talvolta a spingersi nell'entroterra per oltre 50 chilometri all'interno. L'umidità trasportata da questa nebbia fornisce un sostentamento fondamentale per la sopravvivenza della flora e della fauna del deserto del Namib.
Relitto
Nella regione vivono una vasta gamma di animali, da quelli di piccola taglia come insetti e rettili (presenti anche in molte zone interne del Namib) fino a grandi mammiferi come elefanti, giraffe, rinoceronti, leoni, springbok e gemsbock.


La Skeleton Coast è nota per essere particolarmente inospitale e difficile da raggiungere; verso l'interno il deserto si estende per decine di chilometri, e dal mare è difficile avvicinarsi a causa delle forti onde causate dalla corrente del Benguela. Per questi motivi la costa era chiamata "la terra che Dio ha creato con rabbia" dai boscimani, e "le sabbie dell'Inferno" (as areais do Inferno) dai portoghesi. Il nome odierno si riferisce agli innumerevoli relitti spiaggiati lungo la costa. In tutto se ne contano oltre un migliaio; fra i più celebri ci sono quelli delle navi Eduard Bohlen, Otavi, Dunedin Star e Tong Taw.
Eduard Bohlen in Skeleton Coast