L’Occhio di Tigre è una varietà di quarzo caratterizzata dalla presenza di fitte fibre di crocidolite, responsabili della colorazione dorata e dei riflessi luminosi che lo fanno assomigliare agli occhi delle tigri.
Il suo colore più comune è il nero-bruno, sfumato con effetti cangianti grazie a riflessi iridescenti, proprietà ottica definita “gatteggiamento“. La maggior parte di queste pietre provengono dal Sud Africa, ma si trovano anche in Brasile, India, Birmania, Australia e Stati Uniti.
I soldati romani portavano in battaglia un Occhio di Tigre sul quale erano scolpiti simboli portafortuna. Nel Medioevo era usato come pietra protettiva contro i sortilegi e i demoni e per attrarre la ricchezza. Permette di difendersi da situazioni opprimenti e da persone che tendono al controllo e a invadere lo spazio degli altri. Dona equilibrio emotivo, riduce l’ansia e gli effetti dello stress.
E’ la pietra del giudizio: permette di fare chiarezza nelle proprie idee e di gestire le situazioni più critiche con saggezza e senza esitare.
Esalta lo spirito d’iniziativa ed è particolarmente indicata per le persone dispersive, incoerenti e incapaci di tradurre la volontà in azione. Regolarizza e riscalda l’organismo, è indicata per gli organi dell’addome e le affezioni all’apparato respiratorio.
Alcuni antichi testi riportano che gli Arabi e i Greci veneravano l'occhio di tigre come pietra che rallegrasse chi lo indossava e aumentasse la sua prontezza. E’ una pietra che viene considerata come un simbolo maschile.
Durezza: 8,5 della Scala di Mohs.